Ho dentro quel freddo che nessuna estate può sciogliere.
Ho freddo. Sono triste.
Da sola nel casino infinito dei lavori.
Apro degli scatoloni per rimettere a posto: la tue ciabatte, enormi, sono solo tue. I tuoi calzoncini estivi, scoloriti dall'uso. Sono qui, qui testimoni del vuoto che hai lasciato morendo troppo presto. Eri troppo giovane per morire.
Ho freddo.Sono stanca, seduta sulla panchina dove in giardino sedevamo accanto.
Per un attimo ho avuto la sensazione che ti fossi seduto accanto, le assi per un istante hanno ceduto esattamente come quando ti sedevi accanto a me.
Un attimo, mi son girata e c'era solo la tua assenza.