La mia casa è un caos. Il caos che ho dentro è tracimato fuori. dilagato ovunque, come l'acqua dell'Era che ha invaso case e strade.
Quell'acqua gialla che mille filmati su internet propongono e ripropongono.
Vedo coppie infangate che buttano fuori mobili, biciclette, cucine, poltrone intrise di acqua e di fango, e davanti agli occhi mi balza la tua immagine con gli stivaloni alla coscia, la giacca a vento aperta. Senza di te non avrei potuto fare nulla. Insieme facemmo tutto.
Svuotammo, pulimmo, asciugammo, rimontammo. In due. Tu eri la mia forza. Io ero la tua forza.
Insieme.
Ma ora mi hai lasciato sola qui ad affrontare tutto. Ora non ce la faccio più ad affrontare nulla.
Kaos.
Ogni tanto cerco di arginarlo, di limare qualcosa.
Ma tutte le volte rischio lo scoppio del cuore.
- Scoppiasse davvero! -
dentro una busta venuta da chissà dove ritrovo memoria del tuo ultimo ricovero in ospedale.
Sto male. Vorrei vomitare da quanto sto male.