Non leggete questo blog

Non leggete quello che scrivo se non siete disposti ad accettare che il dolore esiste, che il dolore è qui e che rischia di sfiorarvi e forse di travolgervi.

Non leggetelo se non siete disposti a tacere.
Non ditemi mai "non DEVI fare così, non DEVI dire questo" .
Che ne sapete voi di quello che ho dentro? Che ne sapete voi di cosa vuol dire doversi alzare dal letto ogni mattina per affrontare il vuoto, il lutto, la mancanza irrimediabile?

Non leggetelo se siete convinti che la vita sia solo rose e fiori e non volete vedere il nero.

Non leggetelo se volete solo distrarvi.

Non leggete le mie parole se pensate di dirmi "la vita va avanti, devi vivere per te".

Qui vi troverete sbattuto in faccia il dolore soffocante, quello che impedisce di respirare.
Qui vi troverete sbattuto in faccia il desiderio impellente, disperato, di morire per smettere di soffrire.
Qui vi troverete sbattuto in faccia il lutto cupo, devastante. Quello che impedisce di indossare i colori, non perché sia una convenzione sociale, ma perché il corpo li respinge, perchè il corpo può accettare solo il nero, il grigio e il bianco.

Qui vi troverete sbattuta in faccia tutta la mia rabbia per l'ingiustizia di questa morte. Per quello che non gli è stato concesso. Per quello che ci è stato tolto.

Non leggetemi se non siete disposti alla pietas, al cordoglio. Quelli veri.

Tutto questo che avete appena letto l'ho scritto nei primi anni del lutto, quando c'erano solo sofferenza, mancanza, rabbia. Adesso, attraverso un complesso e articolato percorso di elaborazione, di maturazione e di crescita personale, il manifesto è da aggiornare: Non leggete se credete che chi è morto è sparito o non esiste più , non leggete se pensate che chi amate vi abbia abbandonato, non leggete se non siete capaci di aprire la mente anche a ciò che non conoscete. Non leggete se non volete vivere pienamente la vostra nuova vita, quella dopo il lutto.
_________________________________________________________________________________________

venerdì 10 agosto 2018

ho trovato la traduzione in italiano di un post di qualche anno fa di un medico, la dottoressa Elisa Methus. Come medico aveva sempre avuto a che fare con la morte, considerandola unicamente dal punto di vista fisiologico.
Ma dopo che le è morto un figlio, come succede a tutte le persone che subiscono un lutto straziante, la sua prospettiva sulla morte è cambiata.
Ecco cosa scrive:
Sono un dottore da anni e questo mi ha portata a non rivelare mai le mie esperienze con l’aldilà dopo che è morto mio figlio Erick, per non essere ostracizzata da colleghi ed amici.
Prima di avere fatto io stessa queste esperienze, quando mi parlavano di medium, avevo in mente la scena di uno zingaro rivolto verso la sfera di cristallo.
Dopo la morte di mio figlio, mi sono accadute cose non “ comuni “ per come siamo abituati a pensare e non volevo sembrare pazza e questo mi ha costretta a portare una maschera con i miei conoscenti.
Ho sempre saputo però di non essere sola in questo mio desiderio di connettermi con l’aldilà.
Secondo un sondaggio del 2014 della CBS News, tre persone su quattro credono che la vita continui dopo la morte e molti riescono ad avere anche dei contatti con i loro cari defunti.
E’ facile pensare, quando questi segnali si presentano, che il nostro giudizio sia offuscato dalla perdita del dolore.
Noi stessi non capiamo se questi segni siano reali o frutto della nostra immaginazione e tendiamo a non comunicarli ai nostri parenti o a chi condivide il nostro lutto.
Se avete avuto simili esperienze, non credetevi pazzi e seguite i consigli che scriverò in seguito perché seguendoli, rafforzerete la vostra fede e guarirà anche il vostro dolore.
Leggere libri sulla vita dopo la morte.
Libri sulla sopravvivenza della coscienza, esperienze di pre-morte, dimensioni alternative e medianità, in particolare quelli con punto di vista scientifico, possono essere estremamente “ illuminanti “.
Questi ti aiuteranno a capire che la morte non è la fine ma un passaggio in un’ altra dimensione.
Riteniamo che al momento che non riusciamo a vederli, essi non debbano esistere. Pensate, però, che l’essere umano non riesce a vedere le onde radio ma sa che esistono.
Coloro i quali noi definiamo “spiriti “ vibrano ad una frequenza molto superiore a quella del campo del visibile, il quale non è altro che un piccolissimo frammento dello spettro elettromagnetico dell’energia che definisce la nostra realtà.
A parte l’assenza del corpo, gli spiriti sono gli stessi che erano in vita ma senza le malattie mentali e fisiche. Questo mi ha sollevato, perché mio figlio Erik soffriva di una malattia bipolare e adesso so che è libero dai suoi tormenti passati.
Guarda i segni che ti mandano i tuoi cari.
Quando parlo di segni mi riferisco a odori come profumi o colonie, oggetti come monete da 10 cent, piume, canzoni significative ascoltando la radio, oggetti in movimento o che scompaiono ed altre esperienze considerate “paranormali”.
Provate ad aumentare le vostre capacità medianiche aumentando la vostra frequenza con il pensiero positivo! Questo permette al vostro caro d’ incontrarlo a metà strada.
Una notte, proprio mentre stavo per sdraiarmi per andare a dormire, ho visto mio figlio saltare dal piede sinistro del mio letto insieme a mia sorella Denise, defunta. Lei sedeva alla sua sinistra sorridendo.
Per me è stato davvero surreale vedere tutto ciò!
Mio figlio si rivolse a me e abbracciandomi gridò: “ Mamma puoi vedermi! “.
Durò pochi secondi ma fu bellissimo e io lo percepii fisicamente.
Continuate ad avere un rapporto con loro
Il rapporto con il vostro caro defunto, potrà risultare diverso da quello che avevate prima, ma sarà anche più bello. È possibile comunicare imparando a canalizzare da soli.
Uno dei modi più semplici è quello che si fa attraverso “ il gioco della mano “.
Scegliete che una mano rappresenti il sì e l’altra il no, quindi chiedete al vostro caro una domanda che abbia come risposta il si o il no. Ad esempio: “ Stai bene? “
Aspettate la risposta con i palmi delle mani in su. Potrete percepire un cambiamento di temperatura o pressione. Potrebbe essere un formicolio, un bruciore o una sensazione paralizzante. Se non si ottiene nulla chiedete loro di renderlo più forte fino a quando non si è soddisfatti e si percepisce un cambiamento.
Si può anche iniziare una “ conversazione interiore “ con loro.
Sono solita prendere una tazza di tè per rilassarmi e comincio a parlare a mio figlio e aspetto la sua risposta. Se siete rilassati, essa sarà la prima frase, immagine o parola che vi arriva nella testa.
Una regolare conversazione con la persona amata defunta ha il potere di guarire.
Ci potrebbe aiutare a superare il lutto e a capire che non esiste perdita, perché l’amore non ha confini, neanche la morte.
Dott.essa Elisa Methus
A quanti di voi sono successe "cose non comuni"?
A me succedono di continuo e dò ragione alla Methus quando afferma che sarà anche più bello.
Se mi state leggendo perché devastati dal lutto allora provateci anche voi. Dentro di sé ciascuno di noi ha la capacità di entrare in contatto con chi ci ama e non ha più il suo corpo carnale.
Fidatevi. Fidatevi del vostro sentire.

Nessun commento:

Posta un commento

i commenti sono moderati.
I commenti verranno letti solo da me, se necessario vi risponderò per email, per cui, se volete entrare in contatto con me è indispensabile inserire il vostro indirizzo email. Difficilmente vi risponderò su questo blog.
Qualche commento potrei anche decidere di pubblicarlo, se volete che rimanga privato segnalatemelo.
Evitate di scrivermi stupidaggini, non sono in vena di accoglierle.