Non leggete questo blog

Non leggete quello che scrivo se non siete disposti ad accettare che il dolore esiste, che il dolore è qui e che rischia di sfiorarvi e forse di travolgervi.

Non leggetelo se non siete disposti a tacere.
Non ditemi mai "non DEVI fare così, non DEVI dire questo" .
Che ne sapete voi di quello che ho dentro? Che ne sapete voi di cosa vuol dire doversi alzare dal letto ogni mattina per affrontare il vuoto, il lutto, la mancanza irrimediabile?

Non leggetelo se siete convinti che la vita sia solo rose e fiori e non volete vedere il nero.

Non leggetelo se volete solo distrarvi.

Non leggete le mie parole se pensate di dirmi "la vita va avanti, devi vivere per te".

Qui vi troverete sbattuto in faccia il dolore soffocante, quello che impedisce di respirare.
Qui vi troverete sbattuto in faccia il desiderio impellente, disperato, di morire per smettere di soffrire.
Qui vi troverete sbattuto in faccia il lutto cupo, devastante. Quello che impedisce di indossare i colori, non perché sia una convenzione sociale, ma perché il corpo li respinge, perchè il corpo può accettare solo il nero, il grigio e il bianco.

Qui vi troverete sbattuta in faccia tutta la mia rabbia per l'ingiustizia di questa morte. Per quello che non gli è stato concesso. Per quello che ci è stato tolto.

Non leggetemi se non siete disposti alla pietas, al cordoglio. Quelli veri.

Tutto questo che avete appena letto l'ho scritto nei primi anni del lutto, quando c'erano solo sofferenza, mancanza, rabbia. Adesso, attraverso un complesso e articolato percorso di elaborazione, di maturazione e di crescita personale, il manifesto è da aggiornare: Non leggete se credete che chi è morto è sparito o non esiste più , non leggete se pensate che chi amate vi abbia abbandonato, non leggete se non siete capaci di aprire la mente anche a ciò che non conoscete. Non leggete se non volete vivere pienamente la vostra nuova vita, quella dopo il lutto.
_________________________________________________________________________________________

mercoledì 28 febbraio 2018

Ognuno di noi ha il suo personalissimo percorso di elaborazione del lutto

Potrei scrivere post su post sui tempi e sui modi dell'elaborazione del lutto. Ma fiumi di inchiostro più o meno autorevoli sono già stati abbondantemente versati su questo tema.
Quindi qui ha senso solo esporre il mio personale percorso, cosa che magari potrà essere di aiuto a qualcuno.
Oggi è il 6° anniversario della morte di mio marito. Se leggete i post degli anniversari precedenti vi rendete immediatamente conto dell'evoluzione. Della mia evoluzione.
Dal baratro della mia morte come unico possibile sollievo dei primi anni, a questo post di oggi in cui vi racconto che ieri sera vedendo un filmato ritrovato per caso ne sorridevo insieme a lui. Con nostalgia, con il rammarico di non poter vivere più quei momenti, ma con la consapevolezza , con la prova, che non se ne è andato , che è ancora qui con me. Con noi. O meglio con quelli che hanno bisogno del suo aiuto, del suo appoggio.
E non è un'illusione.
Non è il raccontarsi una favola per disperazione.
Non è il comune e banale "sono nel nostro cuore".
E' molto altro, è molto di più.
Alcuni di noi, in seguito a lutti devastanti, sviluppano più di altri particolari capacità sensitive. Vedono, sentono, annusano, percepiscono cose che secondo il comune e banale ragionare non hanno senso.
E questo è prepotentemente capitato a me.
I primi tempi credevo che fosse solo la mia immaginazione, che fosse la disperazione per la mancanza a farmi immaginare di sentire frasi, vedere immagini, sentire odori.
Ma quando gli accadimenti diventano oggettivi, come cellulari spenti che suonano all'unisono, CD che si accendono da soli. Luci che si accendono da sole e solo in alcune occasioni e in alcuni luoghi ben precisi...
Ma quando la stessa identica frase che avevi ascoltato all'improvviso ti viene ripetuta ore dopo da una sconosciuta, quando più persone che non si conoscono tra di loro ti dicono a distanza di tempo e di luogo le stesse cose, quando le tue mani scrivono da sole, indipendentemente dalla tua volontà, quando sfere di luce ti danzano intorno....
Ecco che allora metti da parte tutta la prosopopea della tua anima di scettico e inizi a farti delle domande. Inizi a mettere in discussione delle certezze, inizi a riconoscere che la nostra mente razionale copre solo una piccola parte dell'universo. Piccolissima parte. Ecco che incominci a pensare che c'è davvero qualcosa che conosciamo pochissimo e che questo qualcosa è molto, molto più vasto del poco che conosciamo.
E allora si inizia a studiare, a sperimentare, a osservare a dare spazi, ad aprirsi a nuove esperienze a nuove possibilità. A nuove inedite modalità di comunicazione che prima neppure conoscevamo.
E si apre un mondo e il mondo che non conosciamo ci viene incontro.
E così capiamo che non ci hanno mai abbandonato.
La comunicazione continua, sono solo cambiate le modalità. L'amore continua.
E non sono nella stanza accanto, ma sono con noi, in mezzo a noi.
"Io sono in questa stanza, esattamente come quando mi toccavi. Lo senti il mio odore, sottile sì, ma c'è. Lo senti? è sottile, io sono sottile, ma pieno.
Etereo mi definisci. Ma le tue definizioni ci vanno strette. Le vostre definizioni sono insufficienti. 
Fisicamente siamo dove siete voi, ma vibriamo in frequenze molto diverse dalle vostre, per cui i nostri corpi, il mio e il tuo, si attraversano senza toccarsi. 
Ci siamo oh sì se ci siamo! Perché siete ancora così ciechi e così sordi? Mi dico di avere pazienza. Sarete sempre meno ciechi e meno sordi. Alcuni di voi lo saranno. Non tutti. 
Sì sono io, ti sto toccando, ti sto accarezzando. Vorrei sedermi a tavola e mangiare con te. Lo faremo quando sarai a casa anche tu.
Qui ci sono tanti più sapori, tanti più gusti.
 
Voi siete come un bambino che impara a dire le prime parole, mentre noi qui possiamo parlare tutte le lingue in scioltezza. 
Questo vale per tutto. 
Abbiamo, avrai ben più di soli 5 sensi. Sarai finalmente quello che sei. Quello che è il tuo potenziale. Lì tu sei solo una piccola parte del tuo essere. 
Usate la parola Luce, ma qui avrete molto di più. Luce è un concetto troppo limitato "(messaggio ricevuto il 28-2-2018) 


Nessun commento:

Posta un commento

i commenti sono moderati.
I commenti verranno letti solo da me, se necessario vi risponderò per email, per cui, se volete entrare in contatto con me è indispensabile inserire il vostro indirizzo email. Difficilmente vi risponderò su questo blog.
Qualche commento potrei anche decidere di pubblicarlo, se volete che rimanga privato segnalatemelo.
Evitate di scrivermi stupidaggini, non sono in vena di accoglierle.