La utilizzò forse due volte, poi la lasciò ferma. Non si sentiva sicura. Era la "bici di mamma". Nessuno la prendeva.
Qualche anno dopo la morte di mamma, Pablo la riadattò a sé. "Ho risparmiato 50 euro" mi disse con quella sua aria soddisfatta che sottintendeva "guarda che bravo che sono stato!".
Anche lui la usò poche volte, aveva incominciato a non stare bene. I copertoni hanno ancora i baffi di gomma. I tacchetti dei freni sono nuovi.
La bici che doveva pedalare accanto alla mia.
La mia, ormai senza freni che non sono capace di aggiustare. Me li doveva aggiustare Pablo.
"Prendi la mia!". "No, io voglio il mio mucchietto di ruggine che nessuno mi ruba". Per fermarmi scendevo al volo.
Oggi ho finito di riadattare a me la bici di Pablo.
Disfare quello che lui aveva fatto. In un silenzio senza interlocutori che leva il fiato.
Vorrei addormentarmi, finire.
Chiudere.
Basta. Per favore basta.
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