Dicembre, mese orribile.
Un tempo ero contenta, dicembre voleva dire la mia festa, il mio compleanno. "sei contenta di essere nata" constatava mia mamma con meraviglia e incredulità. Sì ero contenta. Allora ero contenta. La vita non mi era ancora passata addosso come un rullo compressore.
Adesso dicembre, con il mio compleanno, con il natale, con la notte di capodanno, con i ponti che era bello sfruttare... adesso dicembre mi si conficca in gola e mi taglia l'aria. Adesso dicembre è l'evidenziatore fluorescente del mio dolore, della tua mancanza, del mio essere rimasta sola. Sopravvisuta nonostante me.
Ti ho cercato, sperando in un cenno. Ma ti sei allontanato, sei altrove, come è giusto che sia. Ma io ... ma io...
tocco i tuoi vestiti nell'armadio, accarezzo i tuoi maglioni...
Io non ce la faccio più.
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