Non leggete questo blog

Non leggete quello che scrivo se non siete disposti ad accettare che il dolore esiste, che il dolore è qui e che rischia di sfiorarvi e forse di travolgervi.

Non leggetelo se non siete disposti a tacere.
Non ditemi mai "non DEVI fare così, non DEVI dire questo" .
Che ne sapete voi di quello che ho dentro? Che ne sapete voi di cosa vuol dire doversi alzare dal letto ogni mattina per affrontare il vuoto, il lutto, la mancanza irrimediabile?

Non leggetelo se siete convinti che la vita sia solo rose e fiori e non volete vedere il nero.

Non leggetelo se volete solo distrarvi.

Non leggete le mie parole se pensate di dirmi "la vita va avanti, devi vivere per te".

Qui vi troverete sbattuto in faccia il dolore soffocante, quello che impedisce di respirare.
Qui vi troverete sbattuto in faccia il desiderio impellente, disperato, di morire per smettere di soffrire.
Qui vi troverete sbattuto in faccia il lutto cupo, devastante. Quello che impedisce di indossare i colori, non perché sia una convenzione sociale, ma perché il corpo li respinge, perchè il corpo può accettare solo il nero, il grigio e il bianco.

Qui vi troverete sbattuta in faccia tutta la mia rabbia per l'ingiustizia di questa morte. Per quello che non gli è stato concesso. Per quello che ci è stato tolto.

Non leggetemi se non siete disposti alla pietas, al cordoglio. Quelli veri.

Tutto questo che avete appena letto l'ho scritto nei primi anni del lutto, quando c'erano solo sofferenza, mancanza, rabbia. Adesso, attraverso un complesso e articolato percorso di elaborazione, di maturazione e di crescita personale, il manifesto è da aggiornare: Non leggete se credete che chi è morto è sparito o non esiste più , non leggete se pensate che chi amate vi abbia abbandonato, non leggete se non siete capaci di aprire la mente anche a ciò che non conoscete. Non leggete se non volete vivere pienamente la vostra nuova vita, quella dopo il lutto.
_________________________________________________________________________________________

sabato 3 agosto 2013

Invidia

Sono diventata invidiosa. Prima di 16 mesi fa non lo ero mai stata.
Quando vedo una coppia anziana a passeggio, a braccetto, sono invidiosa. Io non avrò mai la fortuna di poter passegiare da vecchia con Pablo.
Quando vedo una coppia al supermercato che fa la spesa, confabulando su cosa acquistare... io muoio di invidia. Lo facevamo anche noi, e da ultimo lo facevo mandadogli per email le foto degli scaffali, lui si stancava troppo. Messaggi avanti e indietro tra casa e supermercato. tra supermercato e ospedale.  "Cosa vuoi da mangiare?". Muoio di invidia. 
Adesso devo stare attenta a quello che compro, stare attenta che non vada a male. 
Non so fare la spesa per uno, automaticamente la faccio per due. 
Ma Pablo è morto. 
Non tornerà più a casa, non potrò più cucinare per lui.
Quando sento le telefonate dei miei colleghi a casa "Amore, parto adesso" sono invidiosa. Non c'è più nessuno a cui interessi tra quanto vado a casa. Pablo è morto, e io tornavo sempre troppo tardi. Maledetto lavoro. Maledetta la mia testa che dava per scontato che "domani" sarei potuta rientrare  prima. Non abbiamo più un domani.  Pablo è morto a febbraio, in una notte d'estate.
Quando vedo in spiaggia le coppie, di qualsiasi età che si siedono accanto, che arrivano insieme, che vanno via insieme, che fanno il bagno in mare, io muoio di invidia. Perché loro sì e io no? Perché Pablo ha dovuto morire a soli 48 anni affrontando tutto il calvario che ha affrontato?
Quando vedo quelli che hanno avuto un cuore nuovo e che son tornati alla loro vita, ai loro affetti, io muoio di invidia e di rabbia. Perchè Pablo no? Perchè? 
E perché devo stare ancora a questo mondo?

Nessun commento:

Posta un commento

i commenti sono moderati.
I commenti verranno letti solo da me, se necessario vi risponderò per email, per cui, se volete entrare in contatto con me è indispensabile inserire il vostro indirizzo email. Difficilmente vi risponderò su questo blog.
Qualche commento potrei anche decidere di pubblicarlo, se volete che rimanga privato segnalatemelo.
Evitate di scrivermi stupidaggini, non sono in vena di accoglierle.