Quando vedo una coppia anziana a passeggio, a braccetto, sono invidiosa. Io non avrò mai la fortuna di poter passegiare da vecchia con Pablo.
Quando vedo una coppia al supermercato che fa la spesa, confabulando su cosa acquistare... io muoio di invidia. Lo facevamo anche noi, e da ultimo lo facevo mandadogli per email le foto degli scaffali, lui si stancava troppo. Messaggi avanti e indietro tra casa e supermercato. tra supermercato e ospedale. "Cosa vuoi da mangiare?". Muoio di invidia.
Adesso devo stare attenta a quello che compro, stare attenta che non vada a male.
Non so fare la spesa per uno, automaticamente la faccio per due.
Ma Pablo è morto.
Non tornerà più a casa, non potrò più cucinare per lui.
Quando sento le telefonate dei miei colleghi a casa "Amore, parto adesso" sono invidiosa. Non c'è più nessuno a cui interessi tra quanto vado a casa. Pablo è morto, e io tornavo sempre troppo tardi. Maledetto lavoro. Maledetta la mia testa che dava per scontato che "domani" sarei potuta rientrare prima. Non abbiamo più un domani. Pablo è morto a febbraio, in una notte d'estate.
Quando vedo in spiaggia le coppie, di qualsiasi età che si siedono accanto, che arrivano insieme, che vanno via insieme, che fanno il bagno in mare, io muoio di invidia. Perché loro sì e io no? Perché Pablo ha dovuto morire a soli 48 anni affrontando tutto il calvario che ha affrontato?
Quando vedo quelli che hanno avuto un cuore nuovo e che son tornati alla loro vita, ai loro affetti, io muoio di invidia e di rabbia. Perchè Pablo no? Perchè?
E perché devo stare ancora a questo mondo?
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