Avete presente gli alcolisti anonimi, dove gente che ha (e che ha avuto) lo stesso problema si riunisce?
Cito gli alcolisti anonimi perché grazie ai film americani ne abbiamo sentito tutti parlare e più o meno sappiamo di cosa si tratta.
Esistono dei gruppi di auto-mutuo-aiuto al lutto.
Gli incontri sono settimanali, gratuiti, aperti a tutte le persone che hanno subito un lutto. Tutto è su base volontaria.
Perché andarci? Perché è l'unico posto dove vi potete trovare in mezzo a persone che sanno esattamente di cosa parlate. Se avete voglia di parlare vi ascoltano con rispetto, comprensione e partecipazione.
Non ci sono obblighi. Nessuno vi chiede nulla.
Se avete voglia parlate di voi, di lui, di come state, della vostra rabbia, del vostro dolore, delle vostre difficoltà.
Se non ve la sentite potete anche tacere per tutto il tempo.
Io ho deciso di andarci quando mi sono resa conto che solo chi aveva vissuto la mia stessa terribile esperienza aveva davvero voglia di ascoltarmi, aveva voglia di parlarmi della sua e scoprivamo così di avere qualcosa in comune, qualcosa da condividere.
Gli altri, quelli che non hanno subito lutti, pur con tutta la buona volontà non possono capirvi.
Quando ho aperto quella porta credevo di trovare solo anziane vedove, immaginavo di essere la più giovane. Invece ho trovato giovani di 30 anni a cui era morto il marito, la moglie. Ragazzi a cui era morto un genitore. Madri a cui era morto un figlio o un nipote. La morte non fa sconti.
Ci sono persone arrivate subito dopo la morte del proprio caro, e ci sono anche persone arrivate dopo anni.
Ci sono persone, splendide, che continuano a frequentare il gruppo per dare il loro contributo, per guidare e dare sostegno.
Gruppi di Auto Mutuo Aiuto.
Non leggete questo blog
Non leggete quello che scrivo se non siete disposti ad accettare che il dolore esiste, che il dolore è qui e che rischia di sfiorarvi e forse di travolgervi.
Non leggetelo se non siete disposti a tacere.
Non ditemi mai "non DEVI fare così, non DEVI dire questo" .
Che ne sapete voi di quello che ho dentro? Che ne sapete voi di cosa vuol dire doversi alzare dal letto ogni mattina per affrontare il vuoto, il lutto, la mancanza irrimediabile?
Non leggetelo se siete convinti che la vita sia solo rose e fiori e non volete vedere il nero.
Non leggetelo se volete solo distrarvi.
Non leggete le mie parole se pensate di dirmi "la vita va avanti, devi vivere per te".
Qui vi troverete sbattuto in faccia il dolore soffocante, quello che impedisce di respirare.
Qui vi troverete sbattuto in faccia il desiderio impellente, disperato, di morire per smettere di soffrire.
Qui vi troverete sbattuto in faccia il lutto cupo, devastante. Quello che impedisce di indossare i colori, non perché sia una convenzione sociale, ma perché il corpo li respinge, perchè il corpo può accettare solo il nero, il grigio e il bianco.
Qui vi troverete sbattuta in faccia tutta la mia rabbia per l'ingiustizia di questa morte. Per quello che non gli è stato concesso. Per quello che ci è stato tolto.
Non leggetemi se non siete disposti alla pietas, al cordoglio. Quelli veri.
Tutto questo che avete appena letto l'ho scritto nei primi anni del lutto, quando c'erano solo sofferenza, mancanza, rabbia. Adesso, attraverso un complesso e articolato percorso di elaborazione, di maturazione e di crescita personale, il manifesto è da aggiornare: Non leggete se credete che chi è morto è sparito o non esiste più , non leggete se pensate che chi amate vi abbia abbandonato, non leggete se non siete capaci di aprire la mente anche a ciò che non conoscete. Non leggete se non volete vivere pienamente la vostra nuova vita, quella dopo il lutto.
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Non leggetelo se non siete disposti a tacere.
Non ditemi mai "non DEVI fare così, non DEVI dire questo" .
Che ne sapete voi di quello che ho dentro? Che ne sapete voi di cosa vuol dire doversi alzare dal letto ogni mattina per affrontare il vuoto, il lutto, la mancanza irrimediabile?
Non leggetelo se siete convinti che la vita sia solo rose e fiori e non volete vedere il nero.
Non leggetelo se volete solo distrarvi.
Non leggete le mie parole se pensate di dirmi "la vita va avanti, devi vivere per te".
Qui vi troverete sbattuto in faccia il dolore soffocante, quello che impedisce di respirare.
Qui vi troverete sbattuto in faccia il desiderio impellente, disperato, di morire per smettere di soffrire.
Qui vi troverete sbattuto in faccia il lutto cupo, devastante. Quello che impedisce di indossare i colori, non perché sia una convenzione sociale, ma perché il corpo li respinge, perchè il corpo può accettare solo il nero, il grigio e il bianco.
Qui vi troverete sbattuta in faccia tutta la mia rabbia per l'ingiustizia di questa morte. Per quello che non gli è stato concesso. Per quello che ci è stato tolto.
Non leggetemi se non siete disposti alla pietas, al cordoglio. Quelli veri.
Tutto questo che avete appena letto l'ho scritto nei primi anni del lutto, quando c'erano solo sofferenza, mancanza, rabbia. Adesso, attraverso un complesso e articolato percorso di elaborazione, di maturazione e di crescita personale, il manifesto è da aggiornare: Non leggete se credete che chi è morto è sparito o non esiste più , non leggete se pensate che chi amate vi abbia abbandonato, non leggete se non siete capaci di aprire la mente anche a ciò che non conoscete. Non leggete se non volete vivere pienamente la vostra nuova vita, quella dopo il lutto.
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sabato 8 giugno 2013
Lutto, istruzioni per l'uso 8: i gruppi di Auto Mutuo Aiuto al lutto
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